Opere in vetrina
Il carnevale della Sardegna
Percorso emozionale fotografico.
DAL 13 al 21 Febbraio 2021
Le foto dei migliori scatti della nostra isola: Franco Lecis, Francesca Mu, Stefano Conti, Alberto Piso, D’Ascanio Ticca, Stefano Falchi, Davide Loi, Enrico Locci e altri
in collaborazione con l’associazione
Vieni a fare le Vasche in centro
La mostra è disponibile presso i segunti negozi
Via Garibaldi
PAUL’S BAGS; Dettagli; Paso debole; Break e yobreak, Factory; Zorro; Gioielleria carta; White; A piccoli passi; Ambrosia; Yves Rocher; FarmAsinara; Mo + co
Via Manno
Caffe letterario; Sisley; Le Caramelle dei Pirati; Midali; Arianna; La piccola caffetteria; gioielleria Rolla via Mazzini; Libreria Tiziano; gioielleria Della maria; Chic&Shock; Desigual; gioielleria Rolla via Manno; Gioielleria Cilloco; Benetton;
La tradizione
Trasmettere alle generazioni future significa capire il passato.
La storia
Il passato ci permette di poter avere radici salde e un futuro migliore
CARNEVALE DELLA SARDEGNA
Vivi le emozioni della nostra isola
Se quando pensate al Carnevale pensate a stelle filanti e mascherine, carri allegorici e divertimento spensierato vuol dire che non siete mai stati in Sardegna. Non per Carnevale almeno. Qui il Carnevale – Su Carresecare – è qualcosa di diverso: antico, ancestrale, radicato in tradizioni medievali. Un rito suggestivo, diverso da zona a zona, ricco di rimandi al mito e alla tradizione agricola dell’isola.
Su Carresecare tradotto dal sardo significa “carne viva da smembrare” e rende bene l’idea di base del carnevale isolano, popolato di streghe e pazzi, figure spaventose, uomini vestiti da donne, cavalieri senza paura. Spesso sono maschere che impersonano i seguaci del culto di Dionisio.
Maschere in legno come quelle di Mamoiada: annerite dal grasso, piene di campanacci pesantissimi (fino a 30 chili), che si muovono zoppicando e fanno più paura che altro.
Qui, siamo a 13 chilometri da Nuoro, Le maschere tradizionali sono i Mamuthones e gli Issohadores. I primi, vestiti di pelli di pecora, indossano una maschera nera di legno d’ontano o pero selvatico, e sulla schiena portano appunto “sa carriga”, campanacci dal peso di circa 30 kg; gli Issohadores indossano una camicia di lino, una giubba rossa, calzoni bianchi e alcuni portano una maschera antropomorfa bianca.
associazione strada facendo
via Manno – via Garibaldi – e dintorni
www.www.levasche.it